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Tra tutti gli strumenti del mercato privato e illiquidi, gli investimenti immobiliari si distinguono per essere la classe di attivi preferita dagli investitori. I motivi sono molteplici, ma probabilmente uno dei principali è il semplice fatto che i beni immobiliari sono tangibili per natura.
Gli investitori vedono cosa acquistano, mentre le dinamiche alla base dei flussi di cassa generati - ad esempio - da una palazzina direzionale sono relativamente semplici da capire. Ciò nonostante, malgrado i suoi innegabili pregi e pur essendo una classe in cui si può investire in vari modi e forme. Come investire nel settore immobiliare oggi in previsione dell’aumento dei tassi d’interesse e perché l’Europa meridionale rappresenta il principale luogo d’elezione per gli investitori?
Storicamente, le crisi finanziarie colpiscono sempre pesantemente il settore immobiliare, il quale però tende a fungere da indicatore della ripresa. La stretta creditizia globale e la crisi europea non hanno fatto eccezione alla regola, infatti il settore immobiliare europeo ha risentito ampiamente della recessione, in particolare i famigerati paesi soprannominati PIIGS. Dopo il ritiro degli investitori istituzionali da questi mercati, i prezzi sono crollati in tutti i segmenti, il PIL si è affossato e la disoccupazione è salita alle stelle. A distanza di qualche anno, la recessione è ormai superata: il mercato immobiliare di Spagna e Portogallo è in netto recupero in tutti i segmenti, con una forte domanda sostenuta da una vasta gamma di investitori, dai pensionati dai paesi occidentali dell’Unione, attirati dagli incentivi fiscali, fino agli hedge fund statunitensi, pronti a sfruttare le turbolenze dei prezzi e i venditori obbligati. Il mercato è ormai più maturo dato che i fondi istituzionali esteri hanno previsto alcuni standard, ma le prospettive continuano a essere ottime in tutti i segmenti sulla scia della fiducia degli investitori alimentata dall’outlook economico favorevole.