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2019/09/17
Market Insight con Daryl Liew - Tensioni a Hong Kong

Negli ultimi mesi, le scioccanti immagini degli scontri tra manifestanti e polizia a Hong Kong sono state diffuse sui vari media. A scatenare le proteste è stata una controversa legge sull’estradizione, che avrebbe consentito alle autorità di fermare ed estradare soggetti presenti a Hong Kong ricercati in territori con i quali Hong Kong non ha accordi di estradizione, tra cui la Cina. La proposta di legge è stata considerata un attacco all’autonomia del territorio e un ulteriore passo verso il controllo cinese. 

Parallelo con il movimento degli ombrelli del 2014
Le recenti manifestazioni sono state paragonate alle proteste di strada del movimento degli ombrelli del 2014, quando i manifestanti avevano occupato diversi importanti snodi della città bloccandone le attività. A questo periodo, i manifestanti contestavano la proposta di riforma del sistema elettorale di Hong Kong, che avrebbe consentito alla Cina di preselezionare i candidati alla carica di Capo Esecutivo della regione. Le proteste del 2014 erano trainate prevalentemente da studenti e non godevano dell’appoggio della popolazione generale. Di fatto, le proteste scatenarono molte discussioni all’interno delle famiglie, poiché i genitori pragmatici proibirono ai figli idealisti di prendere parte al movimento in favore della democrazia. Benché le attuali proteste continuino a coinvolgere per lo più i giovani, è chiaro che essi ora godono del sostegno della popolazione più ampia. La differenza è che le persone più mature preferiscono far sentire la loro voce con marce pacifiche, mentre alcuni dei più giovani hanno adottato una forma di protesta più militante. 

La proposta di legge sull’estradizione è stata la famosa goccia che fa traboccare il vaso e in questo caso a traboccare è stato uno sfogo di infelicità repressa. Le ragioni sono molteplici: una combinazione di fattori sociali, economici e politici. Quando il Regno Unito restituì Hong Kong alla Cina nel 1997, alla regione vennero promessi 50 anni di semi-autonomia; tuttavia, gli sviluppi degli ultimi anni mostrano una lenta erosione delle libertà personali, con il graduale aumento dell’influenza esercitata dalla Cina sul territorio. 

Inoltre, Hong Kong sta perdendo parte del suo splendore come centro d’affari, offuscato dalla nascita di centri finanziari e porti concorrenti a Shanghai e Shenzhen. Il peggio, è che Hong Kong ha assistito all’afflusso di cinesi continentali che contendono i posti di lavoro alla popolazione locale, deprimendo i salari. Nonostante queste incertezze economiche, il mercato immobiliare residenziale di Hong Kong è ancora uno dei più cari al mondo e soffre per la grave mancanza di un’edilizia pubblica a prezzi accessibili. Alla luce di tutte queste problematiche, non sorprende che i giovani di Hong Kong si sentano scoraggiati sul loro futuro.