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Banche e tecnologie
Il mondo bancario è da sempre molto attento ai progressi tecnologici. Sebbene l'informatica abbia spiccato il volo nel secolo scorso a partire da settori come quello scientifico, aerospaziale e della difesa, le grandi aziende tecnologiche hanno trovato molto rapidamente il modo di sfruttare i loro imponenti mainframe all'interno delle banche. La rete per gli scambi interbancari SWIFT consente dagli anni '80 di effettuare rapide transazioni elettroniche. Dalla fine degli anni '90, i siti di trading e dei discount broker hanno riscosso un successo straordinario e, successivamente, tutte le banche retail hanno sviluppato i propri siti Internet. Queste evoluzioni tecnologiche hanno modellato il panorama bancario ed i servizi forniti ai clienti. Ora, non esiste una banca retail che possa sopravvivere senza una concreta offerta online. In pochi decenni, grazie a investimenti continui e importanti, le funzioni bancarie di base (gestione del conto, pagamenti, transazioni in titoli) sono state smaterializzate, automatizzate e accelerate, il che ha ridotto in maniera significativa il bisogno di personale nei back office e nelle funzioni di supporto.
Questo elevato livello di uso e di investimenti nel campo del digitale, unito a un contesto normativo stringente, spiega in gran parte perché il mondo bancario non sia stato (ancora?) fortemente scombussolato dall'ingresso di nuovi attori tecnologici. Senza dubbio, le banche, e in particolare quelle retail, sono sottoposte a una forte pressione da parte delle fintech rispetto alla performance dei servizi offerti (transazioni istantanee, pressione sulle spese di transazione) o alla semplicità di uso (interfaccia intuitiva, onboarding interamente digitale), ma non ancora al punto da modificare radicalmente il panorama di questo settore.